Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L’angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, sia possibile silenziare la testa e l’istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.
Avrò cura di te
Massimo Gramellini, Chiara Gamberale
“Smetti di chiedere agli altri l’amore che non riesci a darti da sola, altrimenti continuerai a incontrare soltanto persone che non te ne sapranno dare.”
“Il dono più grande che potresti fare agli altri è comprendere chi sono, anziché volerli cambiare, assediando le loro sicurezze per trasformarli a tua immagine e somiglianza.”
“Ti rivelerò un segreto: la vita, per chiunque abbia l’ardire di credere in lei, è un ingegnoso gioco di specchi. La realtà esterna riflette il nostro stato d’animo e quella interna lo stato d’animo di chi ci circonda. Se vieni scombussolata dai giudizi di una persona, significa che ti stai specchiando in una parte di te che non sei ancora riuscita a risolvere. A chi non ha problemi con il giudizio, i giudizi degli altri scivolano addosso. Li ascolta, ma non se ne lascia condizionare.”
“Tutti abbiamo un dolore da attraversare, ma molti si rifiutano di intraprendere il viaggio e altri tornano indietro o si fermano a metà del traguardo. Perdono tempo a fissare il passato. Esiste un solo modo per attraversare il dolore […]. Accettarlo e andare oltre. Serve un atto di fede nella vita. La ricompensa sarà un’isola del tesoro: la scoperta di una parte sconosciuta di sé stessi.”
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