Noa ha sedici anni ed è stata cacciata di casa quando i genitori hanno scoperto che è rimasta incinta dopo una notte passata con un soldato nazista. Rifugiatasi in una struttura per ragazze madri, viene però costretta a rinunciare al figlio appena nato. Sola e senza mezzi trova ospitalità in una piccola stazione ferroviaria, dove lavora come inserviente per guadagnarsi da vivere. Un giorno Noa scopre un carro merci dove sono stipate decine di bambini ebrei destinati a un campo di concentramento e non può fare a meno di ricordare suo figlio. È un attimo che cambierà il corso della sua vita: senza pensare alle conseguenze di quel gesto, prende uno dei neonati e fugge nella notte fredda. Dopo ore di cammino in mezzo ai boschi Noa e il piccolo, stremati, vengono accolti in un circo tedesco, ma potranno rimanere a una condizione: Noa dovrà imparare a volteggiare sul trapezio, sotto la guida, della misteriosa Astrid. In alto, sopra la folla, Noa e Astrid dovranno imparare a fidarsi luna dell’altra, a costo della loro stessa vita.
La ragazza della neve
Pam Jenoff
“Gli adulti ci guardano con la meraviglia dei bambini. Il circo aveva sempre portato luce nei luoghi visitati. Ora è un’ancora di salvezza”
“Fino a poco fa, per la gente il circo era un rifugio dalla guerra, una palla di vetro piena di neve tranquilla mentre fuori il mondo continuava ad andare avanti. Ma le pareti si stanno assottigliando.”
“Il circo è una grande livella; la classe o la razza o la storia personale non hanno importanza, siamo tutti uguali qui, veniamo giudicati in base al nostro talento.”
“Sebbene nessuno ne parli, a volte mi chiedo se stiamo marciando verso l’estinzione con ogni esibizione, troppo impegnati a ballare e volare in aria per vederlo.”
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